



Il weekend appena trascorso ha visto i nostri colori sociali in gara sia a Salò che a San Giovanni in Persiceto...>> Leggi

I nostri traguardini non si sono fatti intimidire dal meteo e si sono lanciati alla carica...>> Leggi

I primi weekend caldi di Aprile riportano la voglia di gareggiare!...>> Leggi

Finito il freddo dell’inverno i primi triathleti "sbucano dalle loro tane" ed iniziano a riaffacciarsi al mondo delle gare...>> Leggi

Il weekend di San Valentino attira a Verona moltissime presenze grazie...>> Leggi

Inizia la stagione invernale e con i primi freddi iniziano anche le gare di corsa!...>> Leggi

Siamo ormai alle battute finali della stagione di triathlon...>> Leggi

Le giornate si accorciano e le temperature si abbassano, ma questo non preoccupa i traguardini...>> Leggi
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Verona - Resia - Verona |
Allontaniamoci per un momento dal ricordo della fatica, del sudore, della pioggia e pensiamo a ciò che ha spinto le quasi 400 anime a pedali a presentarsi, sabato mattina 23 luglio alle 5, alla partenza della 4^ edizione della Randonnée "Alla Sorgente dell'Adige" VERONA RESIA VERONA - TRAGUARDO VOLANTE. Quasi tutti italiani, provenienti da ogni angolo dello stivale, isole comprese. Ma anche tedeschi, russi ...Immaginiamoli tutti, come novelli Giacomo Leopardi, seduti di fronte al loro pc o in piedi davanti al bancone del negozio, che per loro rappresentavano la famosa siepe. A loro, come al poeta, si presentava una visione limitata dell'orizzonte, ostacolata da timori, dubbi, una siepe invalicabile, appunto, posta sulla cima di un "ermo" colle. La vista impedita permetteva ai ciclisti di fantasticare e meditare sull'infinito...e oltre. Quante volte avevano sentito il Profeta dei Randonneurs veronesi Giorgio "Musseu" Murari , proferir quelle parole. Un confronto continuo, a volte trepidante, tra limite e infinito, tra suoni della realtà e il silenzio dell'eternità. Poi scoccava la scintilla; tutto dentro di loro si componeva. Le dita iniziavano a digitare sulla tastiera ed il form on line era compilato. La mano andava al portafoglio, il Fabri prendeva nota e...l'iscrizione era fatta! Il cuore, che prima batteva forte, si placa. La mano, che prima tremava, diventa ferma. La mente inizia a fantasticare e l'attesa sembra eterna. L'immaginazione galoppa ed il desiderio arde. Dopo tanti allenamenti e sacrifici, arriva il giorno della festa, il giorno della partenza. Si va a registrarsi e a prendere il pacco doviziosamente preparato da una meravigliosa squadra di volontari traguardini che nei giorni precedenti e durante la manifestazione, hanno collaborato alacremente con Giorgio e Simonetta affinché tutto vada per il meglio. Ci siamo. Le prime luci dell'alba accolgono coloro che hanno deciso di affrontare "l'infinito e oltre". Il timbro è apposto sul cartoncino del brevetto, finalmente, si inizia a pedalare. A piccoli gruppi Giorgio dà il via e tra un commento ed una previsione meteo, l'orizzonte necessariamente si apre e la tensione cala. Il silenzio avvolge i Rando e li accompagna fino alla ciclabile. Poi via via sempre verso nord, si percorre un tratto di gardesana ed eccolo lì il primo temporale di giornata ad accogliere i ciclisti. Certo vederlo arrivare nero e tempestoso dal lago fa un po' paura. Allora si aumenta il ritmo; il temporale arriva da sud, noi andiamo a nord. Se si accelera, gli scappiamo via. Così è fino a Torbole, ma ahimè le forze della natura, vincono sempre sulla caducità umana. E pioggia battente sia. Si scollina Passo San Giovanni, primo colle di giornata, e si scende a Loppio per il primo ristoro/punto di controllo. Riscaldata e rifornimento doverosi. Poi si riparte. Per chi farà i 600km ce ne saranno altri 10 . La strada è ancora lunga, ma il morale è alto e le forze ci sono. La Val d'Adige, la Val Lagarina, la Val Venosta...una lunga cavalcata attraverso 2 regioni, 3 provincie, una meravigliosa natura, profumi, emozioni. Il territorio, sul quale il fiume Adige solca il suo corso verso il mare, è stupendo. Vigneti e frutteti di ogni tipo. Colline e montagne. Laghi e cascate. Di tutto questo si può' godere affrontando la Randonnée in puro stile Rando, appunto. Come dal termine francese, come una passeggiata. Si arriva a Resia. Il timbro più importante, il ristoro più atteso. L'abbandonarsi tra le braccia di Morfeo non è una scelta operata da tutti. Molti dopo un frugale pasto ed un cambio indumenti, girano la bici in direzione sud e via nel buio della notte a cercar Merano, Bolzano e poi ancor Verona. Altri si concedono alcune ore di meritato risposo per poi riprendere il cammino o per raggiungere, chi ha deciso per i 300km, la prima stazione per ritornare in treno. Al ciclista il compito di assaporare le gioie, ma ahimè, anche di accettare qualche dolore. Come dice Giorgio: la VRV è un attimo di vita e per certi versi una sua metafora. Racchiude in sé molte cose che ci capitano tutti i giorni negli ambiti più diversi. E' una sorta di allenamento alla vita e come tale va affrontato. Momenti positivi e non. Di uno di questi ultimi rimane vittima la nostra Maria Altimare che per un guasto tecnico alla sua bici è costretta a lasciare e non apporre l'agognato e sospirato timbro sul brevetto a Resia. Maria, il conto è sempre aperto e prima o poi verrà chiuso! MAIMOLAR ! Altri Traguardini che hanno lanciato il cuore oltre l'ostacolo sono (e spero di non dimenticarne alcuno) Daniele Tedeschi, Roberto Facciotti, Manuel Farina e suo cugino Alessandro, Marco Costantino, Daniele Busselli, Massimiliano Bergamaschi, Gianni Calzavara (un icona del mondo randagio) . Al rientro al campo rugby di Verona molti sono stati i racconti che ci hanno lasciato, oltre agli abbracci ed i "cinque" di congratulazione. Tutti molto provati dalla grande fatica, ma tutti contenti e soddisfatti per aver creduto nella forza del loro pensiero, per essere stati curiosi di vedere cosa c'è oltre la siepe, per non aver mollato mai. Tutti consapevoli che queste esperienze resteranno scolpite nelle proprie vite. Spesso il loro ricordo ci dà una carica forte per superare quello che ci capita, così come si è stati capaci di affrontare gli ultimi chilometri di salita verso Resia, dopo averne percorsi oltre 200 tra pioggia e caldo, così stanchi che tutto sembra impossibile e invece ... Fabrizio, Paolo, Giorgio, Simonetta e noi volontari ce l'abbiamo messa tutta per onorare al meglio la vostra fatica, la vostra forza, la vostra determinazione ed il vostro coraggio... Bravi bravi tutti e arrivederci alla prossima! |