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7-8 Settembre 2024
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Le giornate si allungano e le teperature si alzano, e nei nostri ragazzi torna a salire la voglia di gareggiare!...>> Leggi
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Parigi - Rubaix |
Il nostro ranger Alessio ne ha combinata un’altra delle sue: ha portato a termine la Parigi-Rubaix! Quali parole se non le sue possono meglio raccontare questa impresa? "07.00, 16 aprile 2022, campagna francese del Nord. Partenza dei 171 km della Paris-Roubaix Challenge. Dopo tanti sacrifici tra l'usco e il brusco, inizia nel fresco croccante di 7°C il mio piccolo sogno di una vita ciclistica. I primi km salto tutti col cuore in gola ed entro nel primo dei 30 settori in pavè per 8°, aggredendo le pietre come diceva sempre Ballerini. Rimango scioccato, la bici fa quello che vuole, è discesa ma sembra salita, braccia e mani troppo tese sembrano esplodere, mi vibra anche il cervello.. divento quasi cieco! Il primo pensiero è "come cazzo faccio a fare altri 160km così??? È già finita???". Uscito dal settore i primi 10 hanno già preso il largo, respiro profondamente e cerco di rilassare le braccia, mi metto a collaborare nel mio gruppetto. Settore dopo settore, capisco come fare, guardo gli altri, li seguo.. l'unica via d'uscita è andare a tutta, oltre i propri limiti e la paura di cadere e fracassarsi tutte le ossa. Fin qua sembra una gara di ciclismo, certo partenza alla francese e aperta al traffico, impossibile bloccare 170km di tracciato per degli amatori.. qualcuno tira dritto in un settore invece di andare a dx, si avvicina Aremberg. Poi arriva. LA CASA DEL DEMONIO NELL'INFERNO DEL NORD. CAOS TOTALE. I tre tracciati da 78, 145 e 171 si mischiano tutti all'inizio della foresta. Un tratto disumano, tremendo, dolore puro, non oso immaginare se avesse piovuto come sarebbe andata. Ma sono ancora a tutta, salto come birilli decine e decine di ciclisti della domenica che fanno l'evento a ritmo passeggiata, salto dalle pietre alla banchina, a 500m dall'uscita sento slittare e rimbalzare la ruota posteriore. A 300m dovrei fermarmi perché sono sul cerchio, ma mettere il piede a terra non è un'opzione. Esco dal settore ringhiando e faccio il cambio della camera d'aria in tempo record, papà mi regge la bici (per fortuna mi aspettava proprio la con tutto l'occorrente e il tifo dei cugini) e io sacramentando risolvo e risalto in sella. Da lì in poi volo in stato di flow, non ci credo, al Carrefour de l'arbre mi viene quasi da piangere. Crisi passeggera dai -40 ai -30.. Finisco 21° su 701 in 5h34'28". Á la prochaine, Roubaix!" |